dieta chetogenica

Chetogenica: la dieta basata sulla scienza

La scienza della chetosi

La dieta chetogenica è oggi uno dei regimi alimentari più discussi e studiati dalla comunità scientifica internazionale. Ma cosa c’è di realmente scientifico dietro questo approccio nutrizionale? E soprattutto, come può essere applicato in modo sicuro ed efficace per migliorare la salute metabolica, la composizione corporea e il benessere generale?

Contrariamente a quanto molti pensano, la dieta chetogenica non è una moda recente: le sue radici affondano negli anni ’20, quando fu sviluppata per il trattamento dell’epilessia farmaco-resistente. Da allora, la ricerca scientifica ha dimostrato benefici significativi in ambito metabolico, particolarmente per diabete di tipo 2, obesità e sindrome metabolica.

Nel 2021, l’Obesity Management Task Force (OMTF) della European Association for the Study of Obesity (EASO) ha pubblicato le prime linee guida europee ufficiali per la gestione dell’obesità tramite dieta chetogenica, riconoscendo formalmente questo approccio come strategia terapeutica evidence-based. Nel 2024, la Società Italiana di Endocrinologia (SIE) ha confermato con un nuovo consensus la validità scientifica di questo protocollo quando correttamente strutturato e monitorato.

Cos’è realmente la dieta chetogenica

La dieta chetogenica è un regime alimentare caratterizzato da un drastico riduzione dell’apporto di carboidrati (generalmente sotto i 20-50 grammi al giorno), un moderato consumo di proteine e un elevato apporto di grassi salutari. Questa particolare ripartizione dei macronutrienti induce l’organismo a entrare in uno stato metabolico chiamato chetosi nutrizionale.

La chetosi: un adattamento metabolico ancestrale

In condizioni normali, il nostro corpo utilizza principalmente il glucosio (derivato dai carboidrati) come fonte energetica. Quando l’apporto di carboidrati viene drasticamente ridotto, il fegato inizia a convertire i grassi in molecole chiamate corpi chetonici (beta-idrossibutirrato, acetoacetato e acetone), che diventano il nuovo carburante per cervello, muscoli e altri tessuti.

Questo meccanismo non è artificiale o pericoloso: è un adattamento evolutivo che ha permesso ai nostri antenati di sopravvivere durante i periodi di scarsità alimentare. La chetosi nutrizionale è uno stato metabolico fisiologico completamente diverso dalla chetoacidosi diabetica, una condizione patologica che può verificarsi nelle persone con diabete non controllato.

Il rapporto chetogenico: non tutte le diete low-carb sono chetogeniche

Un aspetto fondamentale spesso trascurato è che non tutte le diete a basso contenuto di carboidrati inducono chetosi. Per definire una dieta realmente chetogenica, è necessario valutare il rapporto chetogenico, calcolato con la formula:

Rapporto chetogenico = (0,9 × grassi + 0,46 × proteine) / (1,0 × carboidrati + 0,58 × proteine + 0,1 × grassi)

Un rapporto ≥ 2 induce costantemente chetogenesi, mentre 1,5 rappresenta la soglia minima del range chetogenico. Uno studio del 2018 ha analizzato 62 studi che riportavano interventi “chetogenici” scoprendo che solo 25 avevano effettivamente un rapporto chetogenico >1,5, evidenziando quanto sia importante distinguere una vera dieta chetogenica da una semplice dieta low-carb.

I meccanismi d’azione: perché funziona la dieta chetogenica

La dieta chetogenica agisce su molteplici livelli fisiologici, producendo effetti che vanno ben oltre la semplice perdita di peso.

1. Ottimizzazione del metabolismo energetico

I corpi chetonici rappresentano una fonte energetica più efficiente rispetto al glucosio. La loro ossidazione produce più ATP (adenosina trifosfato, la “moneta energetica” cellulare) con minor produzione di radicali liberi, riducendo lo stress ossidativo. Studi recenti hanno dimostrato che la chetosi aumenta la biogenesi mitocondriale, potenziando la capacità delle cellule di produrre energia.

2. Riduzione della fame e controllo dell’appetito

Uno degli effetti più sorprendenti della dieta chetogenica è la riduzione spontanea della sensazione di fame. I corpi chetonici, in particolare il beta-idrossibutirrato, agiscono come potenti soppressori dell’appetito, modulando i segnali di sazietà a livello ipotalamico. Inoltre, la stabilizzazione dei livelli di glucosio e insulina elimina i picchi glicemici e i conseguenti “crash” energetici che stimolano la fame compulsiva.

3. Miglioramento della sensibilità insulinica

La riduzione drastica dei carboidrati diminuisce la richiesta di insulina, permettendo alle cellule di recuperare sensibilità recettoriale. Studi clinici su pazienti con diabete di tipo 2 hanno documentato miglioramenti significativi del controllo glicemico, con riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c) e, in molti casi, riduzione del fabbisogno farmacologico.

4. Riduzione dell’infiammazione sistemica

La chetosi esercita potenti effetti antinfiammatori. Il beta-idrossibutirrato inibisce l’inflammasoma NLRP3, un complesso proteico coinvolto nell’attivazione di citochine pro-infiammatorie. Ricerche recenti hanno dimostrato riduzioni significative della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hs-CRP) e di altri marcatori infiammatori già nelle prime settimane di dieta chetogenica.

5. Modulazione del microbiota e dell’asse intestino-cervello

Studi del 2024 hanno evidenziato che la dieta chetogenica modifica la composizione del microbiota intestinale, favorendo ceppi batterici associati a benefici metabolici e immunologici. Questa modulazione influenza positivamente l’asse intestino-cervello, con potenziali effetti su umore, funzioni cognitive e risposta immunitaria.

Evidenze scientifiche: cosa dice la ricerca

Perdita di peso e composizione corporea

Una meta-analisi del 2023 che ha analizzato tutti gli studi clinici randomizzati ha confermato l’efficacia della dieta chetogenica per la perdita di peso. In particolare, la ricerca ha evidenziato:

  • Velocità di dimagrimento superiore: riduzione del 5% del grasso corporeo in un mese vs. tre mesi con dieta mediterranea
  • Preservazione della massa magra: quando ben strutturata, la dieta chetogenica mantiene intatta la massa muscolare, a differenza di molte diete ipocaloriche tradizionali
  • Riduzione preferenziale del grasso viscerale: il grasso addominale, quello metabolicamente più pericoloso, viene mobilizzato in modo preferenziale

Diabete di tipo 2 e sindrome metabolica

Le evidenze più solide riguardano il miglioramento dei parametri metabolici:

  • Miglioramento significativo del controllo glicemico
  • Riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c)
  • Diminuzione della necessità di farmaci ipoglicemizzanti
  • Miglioramento del profilo lipidico (riduzione trigliceridi, aumento HDL)
  • Riduzione della pressione arteriosa

Uno studio presentato alla Ketogenic Diet Academy 2024 ha dimostrato che la dieta chetogenica a basso contenuto calorico (VLCKD) riduce significativamente i livelli di insulina e migliora la resistenza insulinica, con miglioramenti in marcatori chiave come l’HOMA-IR (indice di resistenza insulinica) e l’HOMA-beta (funzionalità delle cellule beta pancreatiche).

Effetti immunomodulatori e antinfiammatori

Ricerche recenti hanno evidenziato il potenziale della chetosi nel modulare la risposta immunitaria. La chetogenesi riduce i marker dell’infiammazione indipendentemente dalla perdita di peso e ha un effetto immunomodulatore che può essere sia soppressivo che stimolatorio a seconda del contesto. Studi su modelli animali hanno mostrato che la chetosi potrebbe migliorare la sopravvivenza e incrementare i livelli di cellule T regolatorie protettive, particolarmente rilevante in contesti come le infezioni respiratorie.

Applicazioni neurologiche

Oltre all’epilessia, per cui è stata originariamente sviluppata, la dieta chetogenica mostra potenziale in:

  • Malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson)
  • Emicrania e cefalee
  • Miglioramento delle funzioni cognitive e della neuroplasticità
  • Protezione dalla neurodegenerazione attraverso la riduzione dello stress ossidativo cerebrale

Tipologie di dieta chetogenica

Non esiste una sola dieta chetogenica, ma diverse varianti sviluppate per obiettivi specifici.

Dieta chetogenica standard (SKD)

La forma più comune, con questa ripartizione dei macronutrienti:

  • grassi: 70-80% delle calorie totali
  • proteine: 15-20% (normoproteica, circa 1,2-1,6 g/kg di peso corporeo)
  • carboidrati: 5-10% (20-50 grammi/giorno)

Indicata per: perdita di peso, miglioramento metabolico, salute generale.

Dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD)

Versione ipocalorica (sotto 800 kcal/giorno) utilizzata in ambito clinico per:

  • Obesità severa (BMI >40)
  • Preparazione alla chirurgia bariatrica
  • Steatosi epatica di grado medio-severo
  • Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
  • Lipedema

Richiede supervisione medica stretta e utilizzo di pasti sostitutivi formulati.

Dieta chetogenica ciclica (CKD)

Alterna periodi di restrizione di carboidrati (5-6 giorni) a giorni di ricarica (1-2 giorni con carboidrati aumentati). Indicata per atleti che necessitano di performance anaerobiche intense.

Dieta chetogenica mirata (TKD)

Prevede l’assunzione di piccole quantità di carboidrati (15-30g) immediatamente prima o dopo l’allenamento, mantenendo la chetosi il resto del tempo. Adatta per atleti con allenamenti ad alta intensità.

Dieta chetogenica mediterranea

Un approccio che combina i principi della chetosi con la qualità nutrizionale della dieta mediterranea, privilegiando:

  • Olio extravergine d’oliva come grasso principale
  • Pesce ricco di omega-3
  • Abbondanza di verdure a basso indice glicemico
  • Moderazione di carni rosse

Come iniziare: protocollo pratico step-by-step

Fase 1: valutazione pre-dieta (settimane -2/-1)

Esami del sangue consigliati:

  • Glicemia a digiuno e HbA1c
  • Profilo lipidico completo (colesterolo totale, LDL, HDL, trigliceridi)
  • Funzionalità epatica (AST, ALT, GGT)
  • Funzionalità renale (creatinina, azotemia)
  • Elettroliti (sodio, potassio, magnesio)
  • Vitamina D
  • TSH (funzionalità tiroidea)
  • Emocromo completo

Valutazione antropometrica:

  • Peso corporeo
  • Circonferenze (vita, fianchi, cosce)
  • Composizione corporea (bioimpedenza o DEXA scan)
  • Pressione arteriosa

Fase 2: transizione alla chetosi (settimana 1-2)

Obiettivi:

  • Ridurre gradualmente i carboidrati a 20-50g/giorno
  • Aumentare progressivamente i grassi salutari
  • Monitorare i sintomi della “keto flu”

Ripartizione macronutrienti indicativa (per 70kg di peso corporeo):

  • Carboidrati netti: 20-30g/giorno
  • Proteine: 85-110g/giorno (1,2-1,6g/kg)
  • Grassi: 130-160g/giorno (resto delle calorie)

Esempio di giornata tipo – fase iniziale:

Colazione:

  • 3 uova biologiche cucinate in burro ghee
  • 50g avocado
  • Caffè con 1 cucchiaio di olio MCT o burro ghee

Pranzo:

  • 150g salmone alla griglia
  • Insalata mista abbondante (rucola, spinaci, lattuga)
  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
  • 30g noci o mandorle

Cena:

  • 150g carne rossa grass-fed o pollo
  • 200g verdure a basso IG (broccoli, cavolfiori, zucchine)
  • Condimento: olio EVO e burro

Spuntini (se necessari):

  • 30g formaggio stagionato
  • Olive
  • Cioccolato fondente >85%

Fase 3: consolidamento della chetosi (settimana 3-4)

A questo punto il corpo dovrebbe essere adattato alla chetosi. I sintomi della keto flu scompaiono e iniziano a manifestarsi i benefici:

  • Energia stabile durante il giorno
  • Riduzione marcata della fame
  • Miglioramento della concentrazione
  • Sonno più profondo
  • Perdita di peso costante

Monitoraggio della chetosi:

  • Strisce reattive per chetoni urinari (economiche ma meno precise)
  • Misuratori di chetoni nel sangue (più accurati, range ottimale: 0,5-3,0 mmol/L)
  • Analizzatori del respiro (misurano acetone)

Fase 4: personalizzazione e mantenimento (da settimana 5)

Ogni individuo ha una soglia di carboidrati personale per mantenere la chetosi (da 20 a 50g/giorno). In questa fase si sperimenta per trovare il proprio equilibrio ottimale.

La keto flu: prevenirla e gestirla

La “keto flu” (influenza chetogenica) è una raccolta di sintomi temporanei che si manifestano nei primi 2-7 giorni di dieta:

Sintomi comuni:

Causa principale: squilibrio elettrolitico

Quando i carboidrati vengono drasticamente ridotti, i livelli di insulina calano rapidamente. L’insulina bassa segnala ai reni di escretere più sodio e, conseguentemente, più acqua. Questa perdita rapida di liquidi trascina con sé elettroliti essenziali: sodio, potassio e magnesio.

Strategia di prevenzione: integrazione elettrolitica

Fabbisogni aumentati in chetogenica:

Sodio: 3.000-5.000 mg/giorno

  • Fonti: brodo di ossa, sale marino non raffinato, olive, capperi
  • Integrazione: 1-2 cucchiaini di sale marino integrale al giorno

Potassio: 3.000-4.000 mg/giorno

  • Fonti: avocado, spinaci, bietole, salmone, funghi
  • Difficile raggiungere i fabbisogni solo con l’alimentazione in keto

Magnesio: 400-600 mg/giorno

  • Fonti: verdure a foglia verde, semi di zucca, mandorle, cioccolato fondente
  • L’integrazione è quasi sempre necessaria

Calcio: 1.000 mg/giorno

  • Fonti: formaggi stagionati, sardine con lische, verdure a foglia verde

Idratazione ottimale

Bere almeno 2,5-3 litri di acqua al giorno, distribuiti nell’arco della giornata. Il colore delle urine dovrebbe essere giallo pallido.

Alimenti consigliati e da evitare

Alimenti chiave nella dieta chetogenica

Grassi salutari (priorità massima):

  • Olio extravergine d’oliva
  • Olio di cocco e MCT oil
  • Burro e burro ghee (da animali grass-fed)
  • Avocado e olio di avocado
  • Frutta secca e semi (mandorle, noci, semi di zucca, semi di chia)
  • Olive
  • Tuorli d’uovo

Proteine di qualità (moderate):

  • Carne rossa grass-fed (manzo, agnello)
  • Pollame (pollo, tacchino, anatra)
  • Pesce grasso (salmone selvaggio, sgombro, sardine, aringhe)
  • Frutti di mare
  • Uova biologiche (intere)
  • Formaggi stagionati (parmigiano, pecorino, grana)

Verdure a basso indice glicemico (abbondanti):

  • Verdure a foglia verde (spinaci, rucola, lattuga, bietole)
  • Crucifere (broccoli, cavolfiori, cavoli, cavolini di Bruxelles)
  • Zucchine e zucca
  • Peperoni
  • Asparagi
  • Funghi
  • Cetrioli
  • Pomodori (con moderazione)

Alimenti da evitare completamente

  • Cereali e derivati (pane, pasta, riso, farro, avena)
  • Legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli)
  • Tuberi (patate, patate dolci)
  • Zuccheri e dolcificanti (zucchero, miele, sciroppi)
  • Frutta (tranne piccole quantità di frutti di bosco)
  • Bevande zuccherate e alcoliche (birra, vino dolce, liquori)
  • Prodotti industriali “low-fat”
  • Oli vegetali raffinati (mais, girasole, soia)

Integrazione strategica per la dieta chetogenica

Anche una dieta chetogenica ben bilanciata può beneficiare di un’integrazione mirata per ottimizzare risultati e benessere.

Elettroliti: il fondamento

MAGCELL – magnesio pidolato ad alta biodisponibilità

Il magnesio è probabilmente l’elettrolita più critico in dieta chetogenica. Coinvolto in oltre 300 reazioni enzimatiche, è essenziale per la produzione di energia (ATP), la funzione muscolare e nervosa, e la qualità del sonno.

Il magnesio pidolato presente in MAGCELL offre:

  • Alta biodisponibilità: assorbimento superiore rispetto alle forme tradizionali
  • Rilascio graduale: nessun effetto lassativo
  • Crossing della barriera emato-encefalica: supporto per le funzioni cognitive

Dosaggio per chetogenica: 2-4 capsule al giorno, preferibilmente serali. Aumentare a 4 capsule se si manifestano crampi muscolari.

ALKA-CELL – elettroliti completi

Formula sinergica di magnesio, potassio, calcio e zinco, progettata specificamente per:

  • Mantenere l’equilibrio elettrolitico
  • Prevenire crampi muscolari
  • Supportare il metabolismo acido-base
  • Ottimizzare la funzione muscolare e nervosa

Dosaggio per chetogenica: 2-3 capsule al giorno, suddivise tra mattina e sera, particolarmente nelle prime 2-4 settimane.

Adattogeni per energia e performance

PERFORMA – rodiola + ashwagandha + cordyceps

La transizione alla chetosi può comportare un temporaneo calo energetico. Gli adattogeni di PERFORMA supportano:

  • Rodiola: energia pulita senza stimolazione nervosa, riduzione della fatica percepita
  • Ashwagandha: riduzione del cortisolo, miglioramento del sonno e recupero
  • Cordyceps: aumento della produzione di ATP, miglioramento dell’ossigenazione cellulare

dosaggio per chetogenica: 2-4 capsule al giorno (2 al mattino, 2 pre-allenamento o nel primo pomeriggio).

Controllo glicemico e sensibilità insulinica

GLICONORM – supporto metabolico naturale

Formula specifica per ottimizzare il controllo glicemico, particolarmente indicata per chi:

  • Ha resistenza insulinica o prediabete
  • Vuole massimizzare i benefici metabolici della chetogenica
  • Ha difficoltà a entrare o mantenere la chetosi

Contiene Coprinus, Gymnema, Banana e Cromo Picolinato che:

  • Migliorano la sensibilità insulinica
  • Riducono l’assorbimento degli zuccheri
  • Stabilizzano la glicemia
  • Riducono la dipendenza dagli zuccheri

Dosaggio per chetogenica: 2 capsule al giorno prima dei pasti principali.

Salute intestinale: fondamentale in chetogenica

NUTRIGUT – riparazione della mucosa intestinale

La dieta chetogenica modifica profondamente il microbiota. NUTRIGUT supporta:

  • Riparazione degli enterociti con L-glutammina
  • Rinforzo della barriera intestinale con colostro
  • Nutrizione dei batteri benefici con fibre di baobab
  • Protezione antiossidante con graviola e garcinia

Dosaggio per chetogenica: 1-2 capsule al giorno a stomaco vuoto, come mantenimento preventivo.

FLORAGUT – ripopolamento probiotico

La modificazione del microbiota richiede un supporto probiotico mirato. FLORAGUT combina diversi ceppi batterici con fibre prebiotiche per:

  • Ripopolare la flora batterica
  • Ridurre gonfiore e disturbi digestivi
  • Supportare l’assorbimento dei nutrienti
  • Potenziare l’immunità intestinale

Dosaggio per chetogenica: 1-2 capsule al giorno, preferibilmente al mattino.

Supporto immunitario e antiossidante

DCELL — vitamina d3 ad alta biodisponibilità

La vitamina D è spesso carente e in chetogenica diventa ancora più importante per:

  • Modulazione immunitaria
  • Metabolismo del calcio
  • Equilibrio ormonale
  • Riduzione dell’infiammazione

Dosaggio per chetogenica: 2 capsule al giorno con un pasto contenente grassi (per massimizzare l’assorbimento).

LIPOIMMUN – tecnologia liposomiale avanzata

Formula completa in tecnologia liposomiale (biodisponibilità fino a 10 volte superiore) con:

  • Vitamina C: supporto immunitario e antiossidante
  • Glutatione: “master antioxidant” intracellulare
  • Ferro: trasporto di ossigeno e energia
  • Lattoferrina: proprietà antimicrobiche e immunomodulanti

Dosaggio per chetogenica: 2 capsule al giorno a stomaco vuoto (30 minuti prima dei pasti).

Errori comuni e falsi miti sulla dieta chetogenica

1. Non è una dieta iperproteica

Uno dei miti più diffusi: la chetogenica è normoproteica, con un apporto proteico moderato (1,2-1,6 g/kg). Un eccesso di proteine viene convertito in glucosio tramite gluconeogenesi, ostacolando la chetosi.

2. Non danneggia fegato e reni

Studi scientifici hanno dimostrato che, in individui sani, una dieta chetogenica ben formulata non comporta rischi per la funzione renale o epatica. Attenzione in caso di patologie preesistenti.

3. Non è per 21 giorni

La chetogenica non è una “dieta lampo”. Per ottenere benefici metabolici duraturi serve un periodo di almeno 2-3 mesi. Il mantenimento può essere indefinito o ciclico.

4. I grassi non sono tutti uguali

Privilegiare grassi insaturi (olio EVO, pesce, frutta secca) e grassi saturi di qualità (burro grass-fed, cocco). Evitare oli vegetali raffinati e grassi trans.

5. Le verdure non vanno trascurate

Anche se a basso contenuto di carboidrati, le verdure sono fondamentali per fibre, micronutrienti e supporto del microbiota. Consumarne abbondantemente.

6. L’idratazione è cruciale

Non aspettare di avere sete. Bere regolarmente durante il giorno, soprattutto nelle prime settimane.

Quando la chetogenica non è adatta

Controindicazioni assolute

  • Gravidanza e allattamento
  • Diabete di tipo 1 (salvo stretto controllo medico)
  • Insufficienza renale severa
  • Insufficienza epatica
  • Disturbi del comportamento alimentare
  • Deficit di carnitina o altri disturbi metabolici rari
  • Porfiria
  • Pancreatite

Cautele e supervisione medica necessaria

  • Diabete di tipo 2 in terapia farmacologica (rischio ipoglicemia)
  • Ipertensione in trattamento farmacologico
  • Ipotiroidismo
  • Calcolosi biliare
  • Reflusso gastroesofageo severo
  • Età pediatrica o adolescenziale
  • Età avanzata (>70 anni)

Conclusioni

La dieta chetogenica rappresenta uno strumento terapeutico potente, supportato da solide evidenze scientifiche, quando applicato correttamente e sotto supervisione qualificata. Non è una soluzione miracolosa né adatta a tutti, ma per chi presenta resistenza insulinica, diabete di tipo 2, obesità o sindrome metabolica, può rappresentare un’opzione efficace e sicura.

La chiave del successo risiede in:

  1. Comprensione dei meccanismi: sapere cosa accade nel corpo
  2. Protocollo strutturato: seguire linee guida scientifiche
  3. Integrazione mirata: supportare il corpo con i nutrienti critici
  4. Monitoraggio costante: verificare risultati e sicurezza
  5. Personalizzazione: adattare alle esigenze individuali
  6. Supervisione professionale: affidarsi a medici e nutrizionisti esperti

Gli integratori della linea NMI offrono un supporto completo e scientificamente formulato per ogni fase del percorso chetogenico, dalla prevenzione della keto flu all’ottimizzazione delle performance, dalla salute intestinale al controllo metabolico.

Ricorda: la dieta chetogenica non è una sprint, ma una maratona verso un nuovo equilibrio metabolico. Affrontala con consapevolezza, preparazione e supporto adeguato.

Bibliografia e riferimenti scientifici

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