Bifidobacterium

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Descrizione e Caratteristiche

I Bifidobatteri sono batteri Gram-positivi, anaerobici e saccarolitici che rappresentano una delle popolazioni batteriche più importanti del microbiota intestinale umano. Questi quattro ceppi probiotici appartengono al genere Bifidobacterium e colonizzano l’intestino umano già dalla nascita, risultando particolarmente abbondanti nei neonati sani allattati al seno dove possono rappresentare fino al 70-90% della popolazione batterica totale nel primo anno di vita. Le specie B. bifidumB. breve e B. infantis (Bifidobacterium longum subsp. infantis) sono quelle più frequentemente condivise tra madri e figli e sono specializzate nel metabolizzare gli oligosaccaridi del latte materno (HMO). Il B. longum, invece, è presente anche nell’adulto grazie alla sua capacità di digerire le fibre vegetali introdotte con la dieta. Tutti e quattro i ceppi possiedono una morfologia caratteristica a forma di “Y” e sono capaci di metabolizzare con grande efficienza le fibre prebiotiche.

Funzioni Principali

  • Metabolismo degli oligosaccaridi: B. bifidum, B. breve e B. infantis sono altamente specializzati nella digestione degli HMO del latte materno, conferendo loro un vantaggio competitivo nella colonizzazione intestinale dei neonati.
  • Produzione di metaboliti benefici: Producono acidi grassi a catena corta (SCFA) come acetato, lattato, butirrato e propionato che abbassano il pH intestinale, supportano l’integrità della barriera intestinale e svolgono funzioni nutrizionali e protettive.
  • Supporto al sistema immunitario: Favoriscono lo sviluppo dell’immunità innata nel neonato, modulano la risposta infiammatoria intestinale e producono esopolisaccaridi con effetti immunomodulanti.
  • Contrasto ai patogeni: B. bifidum inibisce fortemente l’adesione di enteropatogeni come Escherichia coli, Enterobacter sakazakii e Candida albicans, competendo efficacemente con i batteri nocivi.
  • Azione antinfiammatoria: B. infantis produce acido indolo-3-lattico che riduce la produzione di citochine pro-infiammatorie come l’IL-8, mentre tutti i ceppi esercitano attività regolatrici delle funzionalità intestinali.
  • Miglioramento dei disturbi gastrointestinali: B. bifidum ha dimostrato effetti benefici nel trattamento dell’IBS (sindrome del colon irritabile) e della colite, mentre B. infantis supporta la gestione della diarrea infantile e della stipsi cronica.
  • Ripristino della flora dopo antibiotici: Ricostituiscono il microbiota intestinale dopo terapie antibiotiche e promuovono una maggiore diversità batterica, indice di salute intestinale.

Evidenze Scientifiche

Una review del 2021 pubblicata su Food Bioscience evidenzia i recenti progressi relativi all’applicazione dei ceppi probiotici di Bifidobacterium, i loro attributi bio-funzionali, la valutazione della sicurezza e le strategie farmaceutiche. Gli studi hanno dimostrato che B. infantis riduce significativamente il rischio di necrotizzante enterocolite (NEC) nei neonati pretermine: una revisione sistematica di 67 studi ha confermato questa efficacia, mostrando anche una riduzione della mortalità complessiva e della sepsi tardiva. Il B. breve sembra essere la specie correlata a una maggiore diversità batterica, indice di salute intestinale. Ricerche recenti pubblicate su riviste del gruppo Nature hanno indagato le differenti caratteristiche metabolico-digestive delle specie bifidobatteriche, evidenziando come queste influenzino fortemente la composizione del microbiota intestinale. Gli studi hanno confermato che i latti artificiali o gli integratori per neonati contenenti ceppi probiotici di B. breve o B. bifidum, addizionati a oligosaccaridi prebiotici, possono essere utili nella gestione delle allergie alimentari e respiratorie, specialmente nel caso di neonati non allattati al seno o sottoposti a precoci terapie antibiotiche. Il ceppo B. longum W11 è naturalmente resistente alla rifaximina e ha dimostrato esiti clinici migliori nella riduzione della sintomatologia della SUDD quando somministrato concomitantemente all’antibiotico.

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