Nuove evidenze collegano il microbioma intestinale all’osteoartrite
Una crescente mole di evidenze scientifiche sta rivelando un collegamento inaspettato tra la salute del microbioma intestinale e la progressione dell’osteoartrite, aprendo prospettive terapeutiche innovative attraverso l’utilizzo di prebiotici. Una revisione della letteratura pubblicata nel 2025 ha sistematizzato queste scoperte, evidenziando meccanismi biologici plausibili e risultati clinici promettenti.
L’asse intestino-articolazioni: un nuovo paradigma
Il concetto di asse intestino-articolazioni si basa sull’osservazione che il microbioma intestinale può influenzare processi infiammatori sistemici e locali che contribuiscono alla degenerazione articolare. Questa connessione opera attraverso diversi meccanismi:
- Traslocazione batterica: l’aumentata permeabilità intestinale può permettere il passaggio di componenti batteriche (come lipopolisaccaridi) nella circolazione sistemica, stimolando risposte infiammatorie che interessano anche le articolazioni
- Produzione di metaboliti: il microbioma produce metaboliti bioattivi (acidi grassi a catena corta, triptofano derivati) che modulano l’infiammazione sistemica
- Regolazione immunitaria: il microbioma intestinale “educa” il sistema immunitario, influenzando l’equilibrio tra risposte pro e anti-infiammatorie
Studio clinico con oligofruttosio: risultati promettenti
Uno studio clinico canadese incluso nella revisione del 2025 ha fornito evidenze cliniche dirette di questo meccanismo. Pazienti obesi con dolore al ginocchio che hanno assunto sei mesi di supplementazione con oligofruttosio prebiotico hanno osservato miglioramenti significativi nei parametri clinici.
L’oligofruttosio è un fruttano a catena corta che sfugge alla digestione nell’intestino tenue e viene fermentato selettivamente da batteri benefici nel colon, in particolare bifidobatteri e lattobacilli. Questa fermentazione selettiva produce acidi grassi a catena corta, specialmente butirrato, che esercitano potenti effetti antinfiammatori.
Meccanismi d’azione dei prebiotici nell’osteoartrite
I prebiotici potrebbero influenzare l’osteoartrite attraverso meccanismi multipli:
- Modulazione dell’infiammazione sistemica: la riduzione di marker infiammatori come PCR, IL-6 e TNF-α attraverso la produzione di SCFA
- Miglioramento della barriera intestinale: il butirrato rinforza le giunzioni strette tra gli enterociti, riducendo la traslocazione batterica
- Regolazione del metabolismo: i prebiotici migliorano il metabolismo del glucosio e l’insulino-sensibilità, fattori rilevanti nell’obesità associata all’osteoartrite
- Produzione di metaboliti protettivi: alcuni metaboliti batterici possono avere effetti diretti sul metabolismo della cartilagine
Obesità, microbioma e osteoartrite: un triangolo interconnesso
L’obesità rappresenta un fattore di rischio maggiore per l’osteoartrite, non solo per il carico meccanico aumentato sulle articolazioni, ma anche per lo stato infiammatorio cronico di basso grado (metainfiammazione) associato. Il microbioma intestinale dei soggetti obesi presenta caratteristiche distintive, con ridotta diversità e alterato rapporto Firmicutes/Bacteroidetes.
I prebiotici potrebbero interrompere questo circolo vizioso agendo simultaneamente sul microbioma, sull’infiammazione e sul metabolismo. Negli adulti obesi con osteoartrite del ginocchio, questo approccio multimodale appare particolarmente promettente.
Prospettive terapeutiche
I ricercatori ritengono che i prebiotici possano rappresentare un’opzione terapeutica promettente per la gestione dell’osteoartrite del ginocchio negli adulti con obesità. I vantaggi potenziali includono:
- Sicurezza e tollerabilità eccellente
- Assenza di effetti collaterali significativi
- Costo contenuto rispetto alle terapie farmacologiche
- Possibilità di integrazione con trattamenti convenzionali
- Benefici aggiuntivi su metabolismo e salute generale
La ricerca sull’asse intestino-articolazioni rappresenta un’area emergente con potenziale traslazionale significativo, che potrebbe portare a strategie terapeutiche innovative e complementari per una patologia degenerativa altamente prevalente.
Fonti:
University of Colorado Anschutz Medical Campus (2025). “New Research Explores the Connection Between Gut and Skeletal Health.” Published: October 26, 2025